11 dicembre 1537
Don Serafino da Fermo denuncia come eretico il «Sommario della Santa Scrittura»
Nell’autunno del 1537, venne diffuso anche a Modena, per opera del libraio Antonio
Gadaldino, «El Summario della Sancta Scriptura», un libretto in 31 capitoli, di 96 carte in quarto, senza
autore, né stampatore, né data. Il testo, che divenne uno delle opere classiche della Riforma italiana,
aveva la forma di manuale di vita cristiana, rivolto a tutti, ma soprattutto ai laici. In esso, infatti, era forte
la polemica contro il formalismo ecclesiastico, mentre la vita quotidiana dei lavoratori veniva considerata
la più cristiana possibile. In una città, in cui i fermenti anticlericali erano forti, il libretto ebbe un grande
successo e si era diffuso tanto fra i religiosi che fra i laici, fra i simpatizzanti della riforma che i cattolici
di sicura ortodossia, come il cronista.
Sennonché in dicembre il canonico regolare Serafino da Fermo, avutane una copia dalla
contessa Lucrezia Pico Rangoni, vedova del conte Claudio, lo lesse con attenzione e ne notò subito il
carattere sospetto. Qualche giorno dopo, l'11 dicembre, predicando in duomo per l’Avvento denunciò la
natura eretica del libretto e se la prese con una setta «como luterana» a Modena, con evidente riferimento
all’Accademia. Nei giorni successivi, don Serafino intimò la consegna all'inquisitore di S. Domenico di
tutte le copie.
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cronologia della riforma protestante e della presenza evangelica a Modena
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4/12/2017 - 1517-2017. 500° anniversario della Riforma protestante
Pubblicazione dei cartelli della mostra nella sezione download
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