7 maggio 1542
Il Morone rientra a Modena
Il 7 maggio del 1542, riuscì finalmente a tornare nella sua diocesi il Morone. Egli aveva
una panoramica chiara dei problemi che avrebbe dovuto affrontare, dei diversi soggetti coinvolti e delle
loro posizioni, grazie alla corrispondenza quotidiana che aveva tenuto con il suo vicario.
Quindi, tutt’altro che colto di sorpresa, aveva già una sua strategia definita, nel tentativo di attuare in loco
quell’accordo con la controparte protestante, che gli spirituali non erano riusciti ad ottenere in Germania.
L’idea del Morone era di concordare una confessione di fede, su cui tutte le parti in causa
potessero convenire. Convocò in maniera informale il Teggia e il Bertari e, verificato che dietro alle scuse
ed alle reticenze vaghe, si professavano in realtà dottrine eterodosse, li invitò a scrivere una dichiarazione
di fede segreta.
Si trovò però di fronte fin da subito ad una forte resistenza, motivata con la falsa modestia
di non riuscire a stenderla e la paura di vederla usare in futuro contro loro stessi per la malignità di «falsi
testimoni».
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cronologia della riforma protestante e della presenza evangelica a Modena
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4/12/2017 - 1517-2017. 500° anniversario della Riforma protestante
Pubblicazione dei cartelli della mostra nella sezione download
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